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ECOSISTEMA DEL MAR MEDITERRANEO

Durante le nostre immersioni sicuramente abbiamo avuto modo di osservare che, con il variare del fondale e/o della profondità, incontriamo forme di vita diverse.

Le Aragoste le abbiamo sempre incontrate in grotte o anfratti dei fondali rocciosi e mai su pianori di sabbia, come viceversa un Cerianthus, tipico abitante dei fondali sabbiosi e melmosi, non lo abbiamo mai trovato su una roccia od una franata.

E scendendo lungo una parete abbiamo incontrato le Castagnole nere fino ad una certa profondità, mentre quelle rosa (Anthias anthias) non le abbiamo mai viste nuotare prima dei 20 mt..
Quindi nelle nostre escursioni subacquee passiamo da un ambiente all'altro, spesso senza rendercene minimamente conto.

Ma cosa è un ecosistema? E' la base della vita, un piccolo mondo particolare che costituisce un piccolo tassello di vita del nostro pianeta, abitato da particolari organismi vegetali ed animali che, per le loro caratteristiche, vivono e convivono solo in un ambiente con determinate e specifiche caratteristiche fisico-chimiche.

In un mondo costituito da acqua e sali minerali vi sono organismi che, utilizzando l'energia solare, trasformano le sostanze inorganiche dell'ambiente circostante (acqua, anidride carbonica, sali) in sostanze organiche (glucosio) necessarie per la propria sopravvivenza, cedendo all'ambiente gli scarti di questo processo (ossigeno).

Sono questi organismi vegetali, provvisti di clorofilla e quindi in grado di compiere il processo di fotosintesi, i produttori primari del mondo sottomarino e sono rappresentati in maggioranza dalle alghe, organismi cellulari che assorbono l'acqua ed i sali nutritizi necessari alla fotosintesi tramite tutta la superficie del corpo, e che costituiscono il primo anello della piramide o catena alimentare.

Nel Mare Mediterraneo, tra i vegetali, si trovano anche due piante superiori munite di radici, fusto e foglie, le Fanerogame, che assorbono le sostanze necessarie con le radici.

Le alghe planctoniche (immagine 1), che costituiscono il fitoplancton, sono i principali produttori primari e vagano per il mare aperto trasportate dal movimento delle acque e la loro distribuzione è particolarmente legata alle variazioni della luce.
Sono principalmente organismi monocellulari singoli od aggregati e la loro concentrazione è indice di zone di mare più o meno "ricche" di vita, in quanto costituiscono l'alimento delle specie erbivore, che a loro volta sono prede di quelle carnivore.

Le alghe bentoniche, fisse al fondale marino, sono organismi pluricellulari e sono distribuite dalla superficie fino alla profondità raggiunta dalla luce.

Partendo dalla superficie, dove la luce è più intensa, troveremo le alghe azzurre e quelle verdi, seguite dalle alghe marroni o brune a profondità intermedia, mentre quelle rosse si spingono più in basso. In questo tipo di alghe la clorofilla è mascherata da pigmenti di altri colori che permettono di assorbire i raggi luminosi di minor lunghezza d'onda che raggiungono il fondo, come il verde ed il blu.

Delle Fanerogame marine, che sono fissate ai substrati fangosi o sabbiosi con la radici e non superano di norma la profondità oltre i 30-40 mt., fanno parte la Posidonia oceanica (immagine 2), pianta endemica del Mar Mediterraneo che crea vaste praterie che assumono grande importanza biologica, e le Zostere.

Come abbiamo visto le specie vegetali marine sono poche, ma costituiscono, per quantità, il più importante polmone di ossigeno non solo del mare ma dell'intero pianeta.

E' doveroso tener presente che alcuni organismi sessili e con forme particolari, come le gorgonie ed il corallo rosso (Esacoralli ed Ottocoralli) che in tutto e per tutto fanno parte del Regno Animale, sono spesso confusi, per scarsa conoscenza degli organismi marini, con le piante.

Questo perché, sulla Terra ferma, siamo abituati a classificare PIANTA o VEGETALE tutto ciò che è vivo ed è stabile sul terreno, mentre per ANIMALI classifichiamo tutti quegli organismi che si muovono.
Ma nel mondo acquatico non è sempre così e dobbiamo ricordarlo tutte le volte che vorremo osservare la vita sottomarina.

Il secondo anello della catena alimentare (immagine 3) sono gli organismi consumatori, ossia i predatori, cioè animali che si nutrono di altri organismi e che in base alla loro dieta alimentare possono essere erbivori e/o carnivori.
Gli animali erbivori si nutrono delle sostanze vegetali e sono i consumatori primari, che a loro volta costituiscono l'alimento di quelli carnivori, i consumatori secondari. E così via fino ad arrivare all'uomo.

Dell'ecosistema fanno parte anche gli organismi decompositori, i batteri, che utilizzando per il loro metabolismo le sostanze organiche morte, trasformano nuovamente la materia in uno stato minerale utilizzabile dal fitoplancton e che quindi rientra nuovamente nella catena alimentare.

Ma i batteri sono in grado di compiere questa operazione solo in presenza di ossigeno, in mancanza del quale le sostanze organiche si decompongono dando origine a gas che impediscono i processi vitali.

In questo ciclo della materia è stata calcolata una resa della sostanza organica di circa il 10% e, come si può vedere dalla immagine 3, occorre 1 Kg. di fitoplancton per fare 1 gr. di tonno.

La immagine 4 rappresenta la piramide alimentare, dove ogni settore è un tassello o ecosistema che, interagendo con quello superiore, crea le condizioni di un nuovo ecosistema più grande, fino ad arrivare all'apice, che rappresenta il consumatore finale. Come si può vedere il settore inferiore è più grande di quello superiore, infatti c'è più fitoplancton che zooplancton, più zooplancton che sgombri, più sgombri che tonni.

Ma un ecosistema non è costituito solamente da questi organismi che hanno una funzione reciproca tra loro, ma anche dall'ambiente marino che con le sue caratteristiche fisico-chimiche permette la vita di alcuni organismi, anziché di altri.


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